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Cirio e Lo Russo insieme per il food torinese e piemontese

Torino capitale mondiale del cibo e del vino. Un sogno? No, un obiettivo concreto. Ad annunciare la volontà di fare del Piemonte il cuore dell’enogastronomia è il presidente della Regione, Alberto Cirio.

E il contesto non è casuale: la presentazione dell’Atlante del Cibo. “Stiamo lavorando con il Comune di Torino per fare di Torino la capitale mondiale dell’enogastronomia: a giorni contiamo di poter dare buone notizie”. Al fianco del Governatore, non a caso, il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. Sui dettagli del progetto vige al momento il massimo riserbo e la volontà è quella di rivelare i dettagli solo a risultato acquisito.

Ma basta riavvolgere il nastro per capire come da il Piemonte lavori da tempo a quella che non è affatto un’utopia. Risale a oltre due anni fa la nascita del comitato promotore di Torino-Piemonte World Food Capital. L’obiettivo è quello di far nascere una fondazione per trasformare il Piemonte nel maggior riferimento internazionale in ambito enogastronomico, per valorizzare le eccellenze del territorio, creare benessere e attrarre nuovi turisti. Il presidente è quel Federico Francesco Ferrero, medico e soprattutto Masterchef d’Italia nel 2014. Il progetto non si è mai fermato di fatto ed è proseguito, ma a fari spenti.

La materia prima non manca, tanto a Torino quanto alle altre province della regione. In Piemonte l’economia del cibo genera ogni anno 8 miliardi di euro, coinvolgendo 50.000 aziende agricole e oltre 4.500 imprese, per un totale di 1.000 negozi alimentari e 28.000 bar e ristoranti.  I lavoratori coinvolti, in base ai numeri resi noti due anni fa, sono oltre 240.000. 

Anche il background è di tutto rispetto: dal Festival del Giornalismo alimentare, passando per il Salone del Gusto, sono tanti gli eventi che parlano di cibo in Piemonte. La volontà è quella di innalzare ancora l’asticella.

Il Comune di Torino, per esempio, sta per presentare la food policy della Città, frutto dell’impegno di un gruppo di lavoro coordinato da Chiara Foglietta, assessora all’Ambiente, ma che ha visto la partecipazione di altri assessorati. Ma non solo: un altro obiettivo che si conta di realizzare a breve termine è quello della costituzione del Consiglio del cibo, per poter sviluppare al meglio i temi legati all’economia circolare, al sociale, al turismo e all’ambiente.

Torino non dovrà quindi inventarsi nulla di nuovo, nei fatti. Solo mettere a sistema un know how pre esistente e proseguire un lavoro già avviato, per valorizzare le eccellenze enogastronomiche del territorio a 360°.  Cirio e Lo Russo, espressione di Regione Piemonte e Comune di Torino, intendono farlo insieme, affidando al capoluogo un ruolo di centralità. Come quello della chiesa al centro del villaggio.  

E chissà che questa sinergia, tanto criticata nelle ultime settimane per aver perso l’authority antiriciclaggio, non possa portare a casa il risultato più importante: quello di Torino e del Piemonte capitale mondiale del cibo.