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Felice a Testaccio, la carbonara da Roma a Torino

Torino si prepara ad accogliere un nuovo locale in via Pietro Micca 17, ovvero il l’edizione torinese ristorante Felice a Testaccio. Ebbene sì: il noto locale romano porterà la sua carbonara (e non solo) anche nel capoluogo piemontese. Non si tratta certo della prima incursione del ristorante della famiglia Trivelloni al di fuori della capitale: qualche anno fa, infatti, era stato aperto un secondo locale a Milano.

A spiegare il perché di questa location è stato Marco Trivelloni, nipote di Felice. Prima di tutto, Torino è una città che piace alla famiglia, quindi basterebbe anche solo questa come motivazione. In secondo luogo, poi, il padre e la madre sono venuti a fare una gita qui un anno e mezzo fa. Quando sono tornati hanno parlato al resto della famiglia della città in maniera entusiasta.
Da lì era nata la proposta di valutarla come sede di una nuova apertura. A dire il vero la famiglia Trivelloni non aveva intenzione di espandersi in Italia, bensì avrebbero voluto portare la tipica cucina romana all’estero. Solo che poi era arrivata la pandemia da Covid-19, con tutte le restrizioni e i vari lockdown, cosa che aveva frenato il raggiungimento di tale obiettivo.
Tuttavia l’inaugurazione del nuovo Felice a Testaccio non è ancora vicinissima. A causa di un problema con il magazzino, sono stati infatti rimandati i lavori di ristrutturazione. Adesso stanno iniziando, ma probabilmente non riusciranno ad aprire come previsto prima dell’estate. È molto probabile che l’inaugurazione, salvo ulteriori contrattempi, si terrà a settembre.

Il nome del ristorante sarà sempre lo stesso, così come ci saranno sempre lo stesso menù, gli stessi fornitori e gli stessi chef. Molto probabilmente il ristorante di Torino sarà gestito da Giulia, la cugina che aveva già gestito il ristorante di Milano.
Marco Trivelloni è ottimista: molti clienti piemontesi venuti in visita a Roma gli hanno sempre detto che avrebbero dovuto aprire anche a Torino. Non resta che attendere ora la data dell’inaugurazione ufficiale.

Edoardo Valle