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Caluso: a fine estate la festa del vino

Cresce l’attesa nella città del vino per conoscere tutte le novità del programma della Festa dell’uva Erbaluce nell’anno di due importanti momenti che s’incrociano: l’edizione numero 90 delle kermesse e l’omaggio all’Erbaluce, nominato dalla Regione Piemonte vitigno autoctono del 2023.

L’organizzazione vedrà quindi una stretta sinergia, tra il Comune, la Pro loco e l’Enoteca regionale dei vini della provincia di Torino, che ha sede nelle seicentesche cantine di palazzo Valperga.

Al presidente Corrado Scapino la responsabilità di gestire il calendario legato alla promozione dell’Erbaluce vitigno dell’anno, mentre la sindaca Maria Rosa Cena, è già al lavoro per la regia degli eventi della giornata clou di domenica 17 settembre, che dovrà passare alla storia.

Anche Caterina Pistono dovrà fare del suo meglio per declinare il calendario, con un sipario che si alza mercoledì 13 per proseguire fino a lunedì 18 avvalendosi, come da tradizione, del determinante supporto dei rioni e delle frazioni.

Di certo si sa che a scaldare i motori della festa, sarà ancora il rione Freta con il torneo “il boccio’: la disciplina sportiva nella quale si sfideranno quest’anno i nove sodalizi dei rioni e delle frazioni (ritorna in campo anche il Rua) saranno le bocce. La location resta quella dei campetti dell’oratorio. Le novità sono riservate, gli organizzatori preferiscono non fornire anticipazioni: ma il programma, è già ben delineato e qualcosa salta fuori. Ad esempio domenica 17 ci sarà la Fanfara del 4° reggimento a cavallo dell’Arma dei Carabinieri, che si vedrà in anteprima a Ivrea in occasione di San Savino, la sfilata con i carri inneggianti la vendemmia, sarà rigorosamente in costume, come avveniva molti anni fa e numerosi saranno i gruppi ospiti provenienti dal Piemonte. Maggior cura nei dettagli verrà riservata la serata di sabato 16 per il piacevole incontro tra la tradizione e la promozione vinicola con l’allestimento delle vejie piole nelle vie del centro storico. Sempre in vigore il piano di sicurezza per il controllo degli accessi alla kermesse. Sarà ripensato anche il palio dell’uva. La suggestione della Ninfa Albaluce troverà maggior eco e fascino grazie alla presentazione di una tesi di laurea sull’argomento.

Intanto l’Ordine delle ninfe ha preso in esame una decina di candidature per affidare il ruolo di Ninfa Albaluce. La bella fanciulla capace di esprimere il senso di una festa dalle profonde radici, che erediterà il testimone da Patrizia Actis Dato, è stata scelta: ma il suo nome è avvolto dalla massima segretezza. E maggiore sarà l’impegno dei produttori vitivinicoli chiamati dal Consorzio di tutela vini docg Erbaluce e doc Carema e Canavese ad un maggiore sforzo economico nell’aspetto dedicato alla valorizzazione enogastronomica. Impensabile riproporre la tristezza di Divino Canavese della scorsa edizione che aveva visto una manciata di produttori, e l’assenza di una regia sotto la piccola tensostruttura allestita di fronte la chiesa di Santa Marta. La Festa dell’uva Erbaluce merita di meglio: da novant’anni richiama a Caluso migliaia di visitatori, in cerca di divertimento e di un vino ritenuto dalla critica internazionale come uno dei più interessanti bianchi italiani. L’Erbaluce fu uno dei primi vini in Italia ad ottenere la Denominazione di origine controllata, nel 1967. La Docg è arrivata nel 2011.