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Blooming, leader del food, investe su Torino

Entro settembre Blooming – gruppo industriale torinese di sviluppo retail in ambito food & beverage – potrebbe annunciare l’affiliazione con altri nuovi marchi che si andranno ad aggiungere ai sette con i quali già lavora. La vera novità però non è questa, perché il gruppo sarebbe in procinto di aprirsi a nuovi settori che non riguardano solamente la ristorazione. 

Nel giorno in cui viene presentata la nuova sede torinese di via Varallo a Torino, Blooming apre dunque a nuovi mercati. Fino a oggi i brand che facevano parte del gruppo erano sette e tutti del settore food & beverage, tra questi Burger King, BEFED, Alice Pizza, Rossopomodoro, Il Barbiere e i marchi propri Lab e Il Barotto. È stata dunque annunciata l’affiliazione di altri due nuovi brand e un investimento di 10 milioni di euro. 
Così spiega Davide Canavesio:

“Stiamo discutendo con altri brand, sia nel food ma anche nel non food, per iniziare un percorso soddisfacente per tutti. Si tratta di marchi super famosi e conosciuti. Ci sarà anche una ricaduta occupazionale su Torino e il nord Italia. Chiediamo sempre ai marchi di poter sviluppare sulla città perché avendo qua la sede a noi interessa costruire anche competenze molto vicine. Spero a settembre già di annunciare novità.
La nostra promessa è di investire sul territorio. Negli ultimi 5 anni abbiamo investiti 35 milioni di euro e abbiamo in piano di investirne ancora di più”, ha aggiunto Canavesio che poi ha spiegato come dal suo punto di vista i locali del gruppo costituiscano una risorsa anche per la città, “Siamo presidio, penso al nostro Burger King in corso Novara di fianco a piazza Crispi. Oggi se andate lì ci sono i giochi per i bimbi e durante la giornata è pieno di nonni che vanno con i nipoti”. 

Una gestione industriale alla quale ha strizzato l’occhio anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, che è intervenuto durante la presentazione del bilancio di sostenibilità del gruppo Blooming:

“Capita di incontrare importanti personaggi di Torino che tendono a essere scettici rispetto alle potenzialità della nostra città. Tra le tante sfide che ha un’amministrazione comunale è di essere attivatori di iniziative di imprenditori privati. Se non c’è un tessuto professionale in una strategia di sviluppo le città non crescono. La sfida è condividere insieme una strategia di sviluppo e di cercare di metterla a sistema. Torino può rappresentare una città che più di altre tornerà a crescere”.